Orecchie
Chirurgia delle orecchie
Durata:
Da 10 minuti e 2 oreAnestesia:
Locale (con sedazione nei bambini sotto ai 13 anni)Degenza:
Non necessariaPostoperatorio:
Da pochi giorni, a qualche settimana a seconda della tecnica utilizzataCosto:
500-6000 Eurol’Otoplastica
Introduzione
L’intervento relativo al rimodellamento dei padiglioni auricolari si chiama “Otoplastica”. Esso è comunemente eseguito per correggere la deformità comunemente nota come “orecchie a sventola”.
E’ possibile anche intervenire su sub unità dell’orecchio come nel caso del lobo auricolare, che talvolta si divide configurando il quadro del “lobo bifido”, conseguenza dell’uso continuativo di orecchini il cui peso ne abbia determinato l’apertura o quando esso è deformato a causa dell’uso di estensori.. Si parla invece di “Otoplastica Ricostruttiva”, in quei casi in cui l’intervento sull’orecchio sia volto a ricostituire l’assenza totale o parziale, congenita o postraumatica, del padiglione auricolare.
Di seguito rispondiamo ad alcune delle più frequenti domande che generalmente ci sono poste durante le visite e i colloqui preoperatori.
Che cos’è l’otoplastica ?
L’otoplastica è un intervento volto alla correzione delle orecchie prominenti ad ansa, comunemente chiamate orecchie “a sventola”. Può essere eseguita, a seconda delle necessità, su entrambi i lati (otoplastica bilaterale) o su uno solo (otoplastica monolaterale)
Obiettivo principale dell’intervento è quello di ricostituire le fisiologiche pieghe normalmente presenti nell’orecchio, correggere l’eversione del lobo auricolare e riportare il tutto ad una distanza naturale dal cranio.
A che età si può eseguire l’intervento?
L’intervento può essere eseguito già dai 6-7 anni, a completo sviluppo del padiglione auricolare. A questa età si agisce soprattutto per esigenze di natura psicologica. E’ infatti frequente che dall’inizio del periodo scolare i bambini inizino a percepire un disagio legato agli scherni che subiscono a scuola da parte dei compagnetti.
E’ comunque comune che anche soggetti di età adulta si sottopongano a questo tipo di intervento.
Come si esegue l’intervento e che cicatrici restano?
L’intervento classico si esegue accedendo alle cartilagini attraverso un’incisione che si esegue dietro al padiglione auricolare. In seguito le cartilagini sono indebolite e ne viene favorito il ripiegamento in base all’utilizzo di tecniche chirurgiche che in genere prevedono anche il posizionamento di punti interni a sostenerne la nuova forma.
Le cicatrici sono nascoste dietro l’orecchio nella sua faccia posteriore e per tale ragione una volta ottenuto il riaccollamento desiderato esse non appaiono visibili.
L’alternativa miniinvasiva è determinata dall’impianto di un dispositivo il cui nome è Earfold.
In cosa consiste l’otoplastica eseguita mediante dispositivo Earfold?
Trattasi di una placchetta fatta di una lega in titanio e nickel placcata in oro, già utilizzata per dispositivi coronarici. Tale placca, elastica ed a forma di “U”, è montata su un introduttore che la mantiene in forma piatta. Una volta inserita sottocute nell’esatto punto di posizionamento cartilagineo, l’introduttore consente la liberazione ed il conseguente ritorno elastico del dispositivo, col ripristino della sua forma originaria.
A questo punto, tramite dei dentini che si aggrappano alla cartilagine, quest’ultima si ripiegherà assecondando il movimento di ritorno elastico del dispositivo.
Che tipo di anestesia è necessaria?
Sia per la tecnica classica che per l’impianto di Earfold al di sopra dei 15-16 anni l’intervento è eseguibile in anestesia locale mentre al di sotto di tale età si preferisce associarvi quanto meno una sedazione.
Come avviene il postoperatorio?
Nel caso dell’intervento classico, il paziente è dimesso con una medicazione “a casco”, ovvero un bendaggio che fascia la testa e contiene le orecchie nella nuova posizione con una leggera compressione. In genere non è necessario un ricovero, ma soltanto un monitoraggio postoperatorio di qualche ora.
Il paziente riceverà un foglio di dimissione con tutte le principali indicazioni sulla terapia da eseguire a domicilio e sul comportamento da seguire. Tali informazioni saranno integrate da informazioni ancor più dettagliate già fornite nel corso delle visite preoperatorie e ribadite al momento della dimissione.
1-2 giorni dopo la medicazione “a casco” sarà rimossa e sostituita da una fascia elastica (generalmente un po’ più larga di quelle utilizzate dai tennisti) che sarà portata tutto il giorno per una settimana e soltanto la notte durante i primi 30 giorni. Non è in genere necessario rimuovere i punti poiché si utilizzano delle suture riassorbibili con punti intradermici non visibili dall’esterno.
Nel caso dell’impianto di Earfold, è sufficiente una piccola medicazione sul miniaccesso chirurgico e non occorre fascaitura.
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Che cos’è il lobo bifido e come può essere trattato?
Il lobo bifido consiste nell’apertura in due del lobo auricolare. Ciò è dovuto all’uso continuativo di orecchini il cui peso e dimensioni abbiano determinato la suddetta apertura. Talvolta si osserva un importante slargamento del buco senza completa interruzione del lobo. Queste condizioni possono essere risolte con un piccolo intervento ambulatoriale in anestesia locale che restituirà l’integrità al lobo e consentirà successivamente di riposizionare un orecchino, di cui si sconsigliano peso e dimensioni esagerate.